Già nel secolo scorso, Lecce fu sede di un Orto Botanico che si distinse per una connotazione improntata a modernità di concezione.

Esso ebbe origine con l'istituzione, nel 1810, delle Società di Agricoltura in ogni provincia del Regno di Napoli. Tra le personalità che animarono i primi anni di vita della Società e che contribuirono alla nascita dell'Orto Botanico, spiccano le figure di Pasquale Manni e Oronzo Gabriele Costa, ma l'uomo a cui furono legati, in seguito, lo sviluppo e la gestione dell'Orto fu Gaetano Stella.

In esso era molto curato l'aspetto espositivo poiché Stella riteneva di grande importanza il fatto che le persone che visitavano l'Orto anche per semplice diletto potessero appassionarsi e, a questo scopo, venivano moltiplicate e donate ai visitatori piante ornamentali.

Sotto la sua direzione, infatti, l'estensione dell'Orto si ampliò fino a raggiungere la superficie di circa tre ettari e mezzo, si costruirono i locali per il ricovero invernale delle piante più delicate e delle specie tropicali, furono arricchite le collezioni vive già esistenti. Il catalogo delle piante dell'Orto, pubblicato nel 1857, elencava ben 570 taxa subgenerici, di cui oltre 100 varietà di alberi da frutto.

A Stella nel 1862 subentrò, alla direzione dell'Orto, Eugenio Balsamo e, con lui, furono ulteriormente incrementate le collezioni botaniche. Balsamo, uomo di grande sensibilità culturale, riteneva, secondo una concezione che solo da poco tempo è stata acquisita dagli Orti Botanici italiani, che <<i giardini botanici non debbano solo soddisfare le legittime aspirazioni dell'utile [n.d.r.: agrario o scientifico che sia], ma ricreare l'occhio, allettare lo spirito, educare l'animo all'estetica della natura>>. Diversa impostazione ebbe la direzione di Achille Bruni, che nel 1867 favorì la trasformazione dell'Orto Botanico in Orto agrario sperimentale dando così inizio al suo declino. L'Orto fu privato delle sue funzioni più squisitamente culturali e il suo decadimento continuò e si completò, nel primo dopoguerra, con la costruzione, sul suolo che gli competeva, della Casa Littoria (attuale Intendenza di Finanza), del Consiglio provinciale delle Corporazioni (attuale Camera di Commercio), del Consorzio Agrario e della Casa del Latte (attuale Centrale del Latte.Tra le conseguenze di questa distruzione vi fu il diffuso disinteresse, per gli uomini di cultura che soprattutto allora rappresentavano anche la classe dirigente amministrativa e politica, per i problemi naturalistici ed ambientali.

Da queste esperienze e dai contatti che manteneva con una fitta corrispondenza con molti Orti Botanici, è giunto a maturare sia la determinazione di istituire un Orto Botanico universitario nella città di Lecce che una propria idea di come avrebbe dovuto essere concepita una moderna istituzione di questo tipo. Le sue doti umane gli hanno consentito di esplorare le varie possibilità, di cercare i contatti con le persone e gli Enti che potevano essere coinvolti nell'operazione, di assicurarsene i consensi.

La sua immatura scomparsa, che gli ha impedito di raccogliere i frutti di ciò che aveva seminato, non deve però coincidere con un rallentamento o, peggio, con un affossamento del suo progetto, ma in uno stimolo in più per tutti coloro che direttamente  o indirettamente sono coinvolti in questa operazione per portarla a termine in tempi brevi e secondo gli schemi che erano da lui stati concepiti.

“Soltanto in questi ultimi anni sono aumentati, anche nel Salento, il desiderio di cultura scientifica, l'esigenza del bello e l'interesse per la natura, un insieme di motivazioni che, interagendo con le necessità didattico-scientifiche della biologia vegetale presente nel corso di Laurea in Scienze Biologiche, hanno reso pressante e inderogabile l'istituzione di un nuovo e moderno Orto Botanico nella città di Lecce.”

Gaetano Stella

Oronzo Gabriele Costa

Proprio in questo momento fu chiamato alla cattedra di Botanica, per il settore riguardante la parte sistematica e fitogeografica, Sergio Sabato. non è mia intenzione in questa sede elencare i meriti umani e scientifici dell'amico e collega recentemente scomparso, ma mai come in questo caso si può tranquillamente affermare che fosse stato chiamato l'uomo giusto, al posto giusto e al momento giusto.

Proveniente da Napoli, nel cui prestigioso Orto Botanico aveva svolto la maggior parte della sua attività scientifica, Sergio Sabato, dapprima spinto da interessi prevalentemente scientifici (per visitare collezioni di Cycadacee), quindi anche da una vera e propria passione per questo tipo di istituzioni e per i loro compiti, ha visitato i maggiori Orti Botanici esistenti.

Il prof. Sergio Sabato